lunedì 3 ottobre 2016

Vertigini - Eliminare per sempre

VERTIGINI
Le vertigini sono semplicemente un attacco di panico, nient’altro che quello. Si tratta di una reazione del tuo corpo di fronte alla possibilità di ucciderti in modo certo.

ISTINTO DI VITA E ISTINTO DI MORTE
Si tratta di due istinti indispensabili per vivere. Quello della vita si caratterizza per mantenerci vivi, indispensabile per la sopravvivenza dell’umanità. Quello di morte per salvarci della sofferenza. Chiunque abbia vissuto una situazione di morte imminente conosce quella sensazione di pace e tranquillità assoluta. Quel momento in cui hai la sensazione che tutto sia assolutamente perfetto. Si tratta semplicemente della sensazione di morte.
La sofferenze è parte della vita, mentre la dolcezza e la pace sono parte della non vita o della morte.

UNA PROVA SEMPLICE
Disegnate per terra una striscia di 15 cm di larghezza e provate a camminare sopra di essa senza uscire fuori dalle righe. Noterete senza sorprendervi che siete perfettamente capaci di farlo. Riuscite a camminare a fermarvi a tornare indietro, senza alcuna difficoltà.
Se però provate a farlo camminando sulla cima di una parete che si trova a 10 metri di altezza non riuscite a farlo. Il fatto di sapere che ad ogni lato della scala ci sia l’altezza sufficiente per uccidervi fa si che non riusciate a farlo con tranquillità.
Le gambe tremano e la respirazione si fa difficoltosa, mille pensieri affollano la vostra testa. Prima di iniziare vi chiedete il vero motivo che vi spinge a farlo, è indispensabile, è necessario, non si può evitare? Nel camminare sulla stessa striscia che avete disegnato per terra non avete alcuna esitazione, sulla cima della parete mille paure vi assalgono.
In teoria l’istinto di conservazione dovrebbe mettersi in moto per aiutarvi ad attraversare quella parete concentrandovi soltanto sul camminare bene sui mattoni, ma nella realtà il disastro che si crea dentro la vostra testa finisce per farvi ammazzare o vi costringe a camminare a cavalcioni sulla parete per riuscire ad attraversarla.

DI COSA HA PAURA UNA PERSONA CHE SOFFRE DI VERTIGINI?
La vera paura non è di cadere ma di lanciarsi, di buttarsi. La persona che soffre di vertigini è una persona che “desidera lanciarsi nel vuoto”. Le vertigini non sono altro che la strategia che il tuo corpo mette in pratica per impedirti di lanciarti.
Più forte è il desiderio che la persona ha di lanciarsi e più grande deve esser la paura che si genera nel corpo.
In realtà non ci sono differenze tra un balcone che si trova a 2 metri da terra, a 20 metri o a 50 metri. Il balcone è uguale, identico. Stessa ringhiera, stesso pavimento, stessa grandezza. La differenza è che l’altezza è direttamente proporzionale con la certezza di uccidervi. Più avete la certezza di farvi a pezzi e più il vostro cervello ha il desiderio di lanciarsi nel vuoto.
Per questo motivo il corpo mette in moto l’azione di disturbo. E’ l’istinto di sopravvivenza quello che fa l’azione di disturbo. Blocca le vostre gambe, elimina la forza, abbassa la pressione, nuvola la vostra vista, i vostri sensi e infine vi fa svenire.
Non si tratta di una vostra incapacità, si tratta di una strategia perfettamente mirata per impedirvi di saltare oltre quella ringhiera.

PAURA ANCHE PER GLI ALTRI
La persona che soffre di vertigini sente i sintomi anche quando ad uscire dal balcone è una persona a cui è affezionata. Una volta mi sono esposto da un balcone per prendere un gatto e la mia fidanzata, che si trovava nella sala dell’appartamento stava per svenire.
Dentro la testa sua, era impossibile stare in quella situazione senza approfittare per lanciarsi nel vuoto.
Nello stesso modo che la persona percepisce il desiderio di lanciarsi nel vuoto; crede che anche gli altri siano fatti nello stesso modo. Per quel motivo non sopporta che il figlio stia in un balcone dove c’è una ringhiera molto più alta di lui. Dentro la testa sua il bambino potrebbe utilizzare qualsiasi strategia per lanciarsi nel vuoto.

RAGIONARE NELLO STESSO MODO

Per capire il modo di ragionare di una persona che soffre di vertigini devi pensare che conosci qualcuno che tu ami che ha un grandissimo desiderio di buttarsi da un quinto piano. Tu lo conosci e sai che ciò che desidera è suicidarsi in questo modo. In che modo ti comporti tu quando quella persona si trova in un quinto piano? Ti metti tra lui e il balcone? Stai vicino a lui per bloccarlo nel caso vedi che si avvicina al balcone? Di certo si.
Cosa fai se esce sul balcone? Tu butti addosso a lui e lo stendi a terra? Quale sarebbe la strategia migliore de mettere in moto? Legare mani e piedi e bendare i suoi occhi? Bene, questo è esattamente quello che fa il corpo di una persona che soffre di vertigini. Bloccare i suoi sensi e paralizzare il suo corpo.
Quando la persona si avvicina ad una situazione dove ha la possibilità di buttarsi, il corpo attua immediatamente la strategia per bloccarla. Sapendo che è impossibile fermarla durante la corsa, impedisce a questa persona di arrivare anche vicino a quella ringhiera. Devi riconoscere che visto da questo punto di vista, la reazione che il corpo della persona fa è l’unica che è veramente, completamente e matematicamente corretta. Non esiste strategia migliore per evitare il suicidio di quella persona.

COME AGIRE PER RISOLVERE IL PROBLEMA
Adesso che hai capito la meccanica, adesso che tutto ha una logica precisa e matematica; capisci anche che anche se capisci il motivo delle vertigini evitare le disfunzioni è impossibile.
Il problema è che tu sei un potenziale suicida e misurando le strategie che il tuo corpo mette in pratica per impedirtelo, quello che penso è che le tue potenzialità come suicida siano veramente tanto forti.

COSA SIGNIFICA LANCIARSI NEL VUOTO?
Significa fuggire da una situazione in modo efficace e definitivo. Lanciarsi nel vuoto è una risposta, si tratta di un desiderio e come tale è una risposta ad una situazione. Si tratta della risposta logica ad una situazione che ci fa soffrire e dalla quale non abbiamo la forza di uscirne. Per questo motivo il desiderio è quello di “fuggire attraverso un passo dal quale non possiamo tornare indietro”. Vorremmo fuggire da una situazione dalla quale per amore, rispetto o devozione non abbiamo la forza per farlo. Per questo motivo il desiderio di scappare attraverso una reazione tragica e decisa. Un salto nel vuoto, dal quale tornare indietro è impossibile.
Purtroppo non abbiamo la capacità di farlo. Siamo incastrati dentro una situazione dalla quale fuggire è impossibile. Ci legano a quella situazione il senso del dovere, l’affetto, il rispetto, la storia, l’amore. Siamo consci e sappiamo che anche se la situazione ci fa soffrire non abbiamo la volontà di scappare, abbiamo il desiderio ma non le capacità. Questo è quello che da forza al desiderio, lanciarsi nel vuoto verso un luogo dal quale tornare indietro è impossibile. Una azione che non implica colpe, involontaria: sono scivolato e sono caduto… non è colpa di nessuno, un incidente… è soltanto successo, ed io sono riuscito a fuggire da questo incastro maledetto senza nemmeno aver premuto un grilletto.

ANCORA UNA VOLTA. PERCHÉ?

Perché deve essere quella la dinamica? Perché deve essere un incidente involontario? Perché tu sei dentro un incastro, nel quale non puoi fuggire volontariamente, nemmeno attraverso la morte. Perché è stato previsto anche, che se tu muori, ci sarà qualcun altro a pagare le conseguenze. Gli incastri famigliari vengono costruiti con precisione maniacale e per la vittima (in questo caso tu) fuggire è difficile. Per fortuna non impossibile. Quel qualcuno non dovrebbe pagare se a darti la morte fosse un incidente, da lì viene il tuo desiderio di uscire con la strategia “caduta”, per uscire senza colpe e per non far pagare a nessuno per la tua libertà.

COME FACCIAMO PER USCIRE ALLORA?

Dobbiamo modificare la nostra architettura mentale. Agire dall’interno. Capire che abbiamo la possibilità e la capacità di affrontare la nostra vita. Purtroppo non si tratta di un lavoro che possiamo fare con la mente, dobbiamo farlo con il corpo. Un essere umano non è in grado di uscire da un simile incastro, un animale invece riesce con molta facilità. Quello che faremo allora è diventare animali. Una volta riusciti in questa trasformazione troveremo la pace e l’equilibrio mentale per vivere la situazione con lo stesso distacco con il quale lo farebbe un animale, con l’umiltà di capire che siamo esseri viventi e non responsabili di ogni disgrazia che accade attorno a noi.

IL PASSO ELEGANTE
E’ quello che ci riporta verso la saggezza degli animali, verso la coscienza che siamo persone e come tali abbiamo dei limiti, limiti umani. Che non abbiamo il potere di donare felicità a nessuno, né di risolvere la vita degli altri. Si tratta di qualcosa che è impossibile spiegare, ma che accade. Tu cominci a camminare correttamente ed il tuo corpo percepisce, la tua mente cambia e le strategie delle persone che creano intorno a te gli incastri, smettono di funzionare.
Nulla è cambiato ma all’improvviso una forza diversa comincia a scorrere nelle tue vene. Il tuo corpo comincia a funzionare in forma indipendente dalla tue emozioni. All’improvviso le colpe smettono di bloccare i tuoi movimenti, e tu riesci a stare nelle stesse situazioni senza la prigionia dell’incastro. Nella libertà di allontanarti e di tornare, scegli di rimanere, per il piacere di aiutare gli altri ma non per il fatto di sentirti in colpa.
Camminare in questo modo fa capire al tuo cervello che ti puoi muovere senza creare danni, né al tuo corpo né tantomeno alla tua anima. Passo dopo passo il tuo corpo percepisce i benefici del movimento e dopo qualche mese, la tua mente cambia e tu prendi coscienza di quello che sei. L’animale che vive in te prende il suo posto, collaborando con l’umano come lo fanno un uomo ed il suo cavallo. L’uomo è la saggezza, il cavallo è l’istinto e la forza. Prima di prendere coscienza di questo, le vertigini saranno soltanto un ricordo. 


 Attenzione
Questo sito è informativo. Per qualsiasi dubbio che riguarda l’idoneità per fare gli esercizi consultare un medico non mi assumo nessuna responsabilità su eventuali danni provocati da vostre decisioni in merito

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